CASAL DI PRINCIPE. Più di quanto chiesto dalla procura. Condanne pesanti quelle inflitte dalla XI sezione gip del tribunale di Napoli per il duplice omicidio di Pasquale Pagano e Paolo Coviello, uccisi solo perché nel posto sbagliato al momento sbagliato. Venti anni di carcere, a testa, per Umberto, Raffaele, Salvatore e Pietro Paolo Venosa, collaboratori di giustizia, ergastolo, pena che in virtù del giudizio abbreviato diverrà trenta anni di reclusione, per Vincenzo Carannante. Riconosciuta una provvisionale di 50mila euro al Comune di Casal di Principe, e di 20mila euro a ciascuno dei familiari delle vittime (parti civili rappresentate dall’avvocato Giovanni Zara). Il pm della Dda Luigi Landolfi, a conclusione della sua infuocata requisitoria, aveva chiesto 12 anni di carcere per i Venosa e venti per Carannante. Coviello e Pagano vennero uccisi per errore dal clan. L’automobile sulla quale viaggiavano il 26 febbraio del 1992 venne scambiata per quella di Alfredo Zara. Gli imputati hanno ammesso di essersi accorti di aver sbagliato bersaglio solo il giorno dopo, dai giornali.