Caserta: La Reggia in bianco e nero
CASERTA. Guardando una vecchia cartolina del Palazzo Reale dei Borbone ho pensato di dar vita ad una rubrica che si chiamasse, appunto, la Reggia in bianco e nero. Il bianco e nero, però non rappresenta la tecnica fotografica bensì i pregi ed i difetti, le bellezze ed i problemi che esistono in questo unico contenitore di storia ed arte che abbiamo nel nostro capoluogo e che l’intero mondo ci invidia. Settimanalmente esamineremo le bellezze, note o meno note, che esistono presso la Reggia Vanvitelliana, nonché i problematiche che nel nostro cammino possiamo incontrare e che vanno risolte.
IL BIANCO
Domani sera, alle 21.30, parte “Notti magiche alla Reggia” di Caserta, con il grande tenore Andrea Bocelli. Un palco di 36 per 16 metri allestito nel Parco reale accoglierà il grande tenore italiano, seguito da tantissimi amanti del bel canto che per una “Poltronissima Platinum” hanno pagato fino a 400 Euro fino a scendere, in questi ultimi giorni, a 240 Euro a persona. Il giorno seguente, sempre sullo stesso palco, ci sarà la performance “Sinfonia italiana”. Un itinerario nella storia della, dalla classica alla lirica, fino ai sound più moderni e pop. Con esibizione di artisti di fama mondiale come Nair (voce), Romolo Tisano (tenore), Natasha Korsakova (Violino) e Marcos Madrigal (Pianoforte). Una doppia occasione, quindi, per valorizzare questo “forziere dell’arte” che è la nostra amata Reggia di Caserta.
IL NERO
Passeggiando per il parco della Reggia, poco lontano dal maestoso palco che ospiterà il concerto lirico, notiamo nei viali che ci portano alla peschiera grande una certa trascuratezza. I prati, in molte zone, sono invasi da erbacce lasciate crescere, rigogliose. Man mano che ci avviciniamo alla Peschiera, nugoli di insetti svolazzano intorno a noi. Molti, troppi, moscerini ci assalgono creandoci più di qualche problema. La causa, di una tale proliferazione di insetti (appartenenti all’ordine dei Ditteri) la scopriamo, proprio, giungendo alla Peschiera grande, realizzata nel 1769 su indicazione dell’architetto Francesco Collecini. L’ampio specchio d’acqua lungo 270 metri, largo 105 metri e profondo 3,50 metri è ricoperto, per la maggior parte, da uno spesso strato di mucillaggine. A dire il vero, non solo alghe, ma tanta spazzatura, come buste di plastica, bottiglie e qualche assorbente, galleggiano su un’acqua putrida. Ciò è assurdo e indecoroso per il complesso monumentale della Reggia. Un incalcolabile danno di immagine ed un, altrettanto, enorme danno per la salubrità dell’area che può portare nocumento alla salute dei tanti turisti che visitano questo splendido sito vanvitelliano.