sabato , 18 Maggio 2024
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Fabbricavano migliaia di fuochi d’artificio illegalmente. In 6 finiscono nel mirino della Guardia di Finanza

MARCIANISE/VITULAZIO. Nel pomeriggio di ieri i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di
Caserta hanno fatto irruzione in un fabbricato in apparente stato di abbandono
adiacente ad opifici industriali, sito nelle campagne del Comune di Spigno Saturnia,
paese della Provincia di Latina al confine con il territorio casertano. Al momento
dell’accesso le Fiamme Gialle hanno sorpreso 6 soggetti, tutti domiciliati nella
provincia di Caserta (tra cui uno straniero già destinatario di un decreto di
espulsione non eseguito), intenti alla fabbricazione e confezionamento di migliaia di
potenti artifizi pirotecnici in assenza delle necessarie autorizzazioni e in dispregio
alle più elementari forme di sicurezza.
Con l’approssimarsi delle festività natalizie, le Fiamme Gialle casertane hanno
intensificato le attività di controllo del territorio ed il monitoraggio di soggetti già
gravati da precedenti specifici, con particolare riguardo al settore della
fabbricazione illegale di fuochi d’artificio. Una mirata attività di pedinamento che ha
consentito ai Finanzieri di individuare il laboratorio, già “operativo”, dove due
soggetti italiani di Vitulazio e Marcianise impiegavano tre cittadini rumeni e un
cittadino marocchino quale forza lavoro per assemblare decine e decine di migliaia
di artifizi da immettere poi sul mercato nero.
Individuata la fabbrica illegale, i militari si appostavano e sottoponevano a controllo
un furgone che aveva appena caricato, avendo così riscontro dei loro sospetti,
atteso che il corriere aveva effettivamente ritirato alcuni bancali con centinaia di
artifizi del tipo “Cobra”, prodotto professionale di tipologia F4, che per la sua
pericolosità non è destinato alla libera vendita, ma può essere acquistato solo da
soggetti che hanno adeguata capacità tecnica e muniti di autorizzazione per
spettacoli pirotecnici attrezzati. I petardi, che peraltro venivano trasportati come
merci ordinarie senza le necessarie cautele, risultavano anche privi delle
indicazioni di sicurezza previste dalla Legge.
Verificata quindi l’illiceità del carico, la pattuglia operante chiedeva l’intervento dei
colleghi della Compagnia della Guardia di Finanza di Formia, competente per
territorio, e faceva con questi quindi irruzione nel fabbricato, trovandosi di fronte ad
un vero e proprio opificio clandestino, all’interno del quale sorprendevano i quattro
stranieri i quali, sotto la direzione dei due italiani, uno dei quali già gravato da
analoghi precedenti, erano intenti alla fabbricazione di fuochi d’artificio di elevato
potere dirompente.

Il laboratorio era stato attrezzato con macchinari professionali secondo una linea di
produzione che andava dalla preparazione e miscelazione della polvere pirica al
riempimento dei contenitori e quindi all’apposizione delle micce e delle etichette.
Sequestrata l’attrezzatura tra cui una pressa idraulica e una manuale e
un’etichettatrice con circa 16.000 etichette già stampate ed inoltre circa 18.000
artifizi già assemblati, la cui “massa attiva” è risultata pari ad oltre 450 chilogrammi
di sostanza esplodente, 40.000 semilavorati, 56 chilogrammi di polvere pirica già
preparata e numerose sostanze chimiche ancora da miscelare.
Nella stessa serata è intervenuto sul posto il Nucleo Artificieri della Polizia di Stato
di Roma che ha messo in sicurezza i locali.
In ogni caso, attesa la quantità di materiale esplodente rinvenuto e la pericolosità
del sito, l’intera area è stata piantonata fino a questa mattina quando sono iniziate
le operazioni di bonifica definitiva del luogo con asportazione di tutto il materiale in
sequestro.
L’operazione odierna testimonia come lo sforzo operativo della Guardia di Finanza
in tale settore è finalizzato non solo a togliere gli artifizi pirotecnici dal mercato nero,
ma anche a disarticolare l’intera filiera distributiva e soprattutto a risalire alle
fabbriche clandestine che rappresentano anche un pericolo per l’incolumità
pubblica e confezionano prodotti artigianali privi dei necessari requisiti di sicurezza.

Pubblicato il 10-10-2019

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