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La volpe e i veri "nocivi" per l'uomo e l'ambiente

VOLPE1SPARANISE (Nicola Campomorto). Questa settimana una segnalazione giunta da Sparanise ci segnalava un ritrovamento di un cucciolo di Volpe (Vulpes vulpes) di circa un mese. Anche se ci dispiaceva sapere di un animale abbandonato, siamo stati molto contenti di poter contribuire al suo recupero e salvataggio. La volpe, battezzata Ginevra (il cui significato è “splendente tra gli Elfi”), ha dato subito prova di grande vitalità nonostante la ferita riportata in testa e forse causata da un morso. Ginevra è un piccolo elfo, per il breve periodo in cui l’abbiamo vista, saltellava, esplorava tutti i posti e mangiava di buon gusto. In Natura sono ottimi spazzini e mangiano tutto, proprio per questo sono considerati nocivi. Per definizione “nocivo” si riferisce a sostanze che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono provocare rischi variabili alla salute ed in alcuni casi la morte. La definizione è data dalla Direttiva 67/548/CE la prima ad aver trattato e classificato le sostanze nocive. Stranamente tra queste non vi è la Volpe e nemmeno i Corvidi. Però vi sono sostanze molto comuni che possiamo trovare nei nostri terreni e lungo i corsi d’acqua. Parliamo di asbesio, il comune amianto, o le batterie da auto coi loro acidi. Ma noi abbiamo una nostra soluzione al problema della presenza di materiale nocivo, bruciamo tutto. Proprio sabato scorso, di ritorno dal nido delle Cicogne a Brezza, ho avvistato una piccola colonna di fumo nero proveniente dal canale che costeggia la strada verso Capua. Mi sono fermato per spegnerlo e con mio grosso rammarico ho notato che due contadini erano sul terreno adiacente intenti a lavorare i campi. Ho domandato se avevano visto qualcuno accendere il fuoco mentre cercavo qualcosa da buttarci su. Loro, incuranti di me, hanno detto che era già acceso quando sono arrivati…bene! Insieme ad un amico abbiamo raccolto del terreno e lo abbiamo versato sulle fiamme. Dopo un sano aerosol e un po’ di fuliggine qua e la, siamo usciti fuori dal canale. Il combusto era ancora riconoscibile, pezzi di fanali d’auto. Il fuoco purificatore fa scomparire tutto o quasi. Peccato che in natura tutto si trasforma e poco o niente si distrugge. Spostiamo solo il problema dalla terra all’aria. Sono stato a Calvi Risorta a vedere quello che ci offre la mega discarica di cui si parla da un anno. Ci sono due milioni di tonnellate di rifiuti! Non so se si possa immaginare tutta questa montagna di “munnezza”. E pensare che a Calvi, durante le passeggiate fatte tra i terreni ho approfittato di qualche ramo che usciva fuori dal recinto e ho colto qualche bel frutto. Bello si, buono non saprei. Sembra un arcobaleno quel terreno, sfumature di rosso, di verde, di grigio. come sempre chi deve pagare non lo farà, pagheremo noi “clienti”, non senza un bel carico di interessi. Intanto ci godiamo l’amorevole “nocività” di Ginevra.

Pubblicato il 16-06-2015

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