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Maddaloni, agguato a Correra: preso Zampella

MADDALONI. Nel corso della nottata del 13 settembre, a Maddaloni, i Carabinieri del locale comando Compagnia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di Antonio Zampella. Il 45enne di Maddaloni è ritenuto gravemente indiziato del reato di porto abusivo di armi e tentato omicidio commesso, insieme al figlio di 22 anni, ai danni di Francesco Correrà, 54 anni, anch’egli di Maddaloni, condannato, nel 2012, a 17 anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, in atto sottoposto agli arresti domiciliari. Correrà, intorno alle ore 19.00 del 12 settembre 2015, mentre stazionava sulla pubblica via, nei pressi della propria abitazione sita in via feudo all’interno di un complesso di edilizia popolare (regolarmente autorizzato dall’A.G. ad usufruire di tale beneficio dalle 19:00 alle 20:00), è stato attinto all’addome, al gomito e alla gamba dx da 3 colpi d’arma da fuco. La vittima, che nell’immediatezza dei fatti è stata trasportata presso l’ospedale civile di Maddaloni e sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza è tuttora ricoverata nel reparto di rianimazione. Le tempestive investigazioni condotte mediante accurato sopralluogo sulla scena del crimine nonché attraverso l’escussione di diversi testimoni, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’evento e di individuare gli autori del reato. Le ulteriori indagini finalizzate alla cattura del complice, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di eseguire nel corso della nottata del 14 in Sant’Ilario d’Enza (RE), con l’ausilio del personale della Compagnia Carabinieri di Reggio Emilia, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto del PM nei confronti di Zampella Alessandro ci. 1993, in quanto ritenuto gravemente indiziato dei reati di porto abusivo di armi e di tentato omicidio in concorso con il padre. Il giovane, infatti, avrebbe partecipato attivamente all’evento delittuoso, fornendo nell’occasione l’arma al padre per poi darsi a fuga e raggiungere la citata località al fine di sottrarsi alla cattura. Quest’ultimo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Reggio Emilia. Sono ancora in corso le indagini dirette al recupero dell’arma utilizzata e all’attribuzione di un movente all’efferato delitto.

Pubblicato il 14-09-2015

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