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S. Maria C. V., degrado in città: Bonavalontà se la prende con gli uffici del Comune e con chi ha 'tradito' Di Muro

S. MARIA C. V.. L’ex consigliere Angelo Bonavolontà spara a zero su impiegati e dirigenti del Comune e sui consiglieri comunali che hanno mandato a casa Biagio Di Muro. “Ci saremmo aspettati che l’arrivo di un commissario prefettizio avesse garantito ai sammaritani quantomeno i diritti elementari che spetterebbero a tutti i cittadini che pagano le tasse. Ma basta guardarsi intorno ed osservare il degrado che regna in città: Il Parco dei diritti del Fanciullo, chiuso ormai da diversi mesi, per l’esecuzione di semplici opere, che finalmente solo adesso sembrano essere avviate: il servizio del verde pubblico azzerato; le lamiere volanti della recinzione della STU, quel monumento all’imbecillità di Via Olanda, voluto dalle passate amministrazioni di sinistra; il degrado agli incroci di viale del Consiglio d’Europa dove si sarebbero dovute costruire delle rotatorie il cui inizio lavori era programmato da tempo e che continuamente subisce dei rinvii; i bagni della villa comunale che ancora oggi continuano ad essere chiusi; illuminazione pubblica funzionante ad intermittenza, come le lampadine dell’albero di natale; la mancata distribuzione dei pacchi alimentare ed il bonus economico alle famiglie disagiate; le fontane di P.zza Mazzini e P.zza S. Andrea che erano state previste per dare lustro alla città e non per diventare ricettacolo di ogni tipo di immondizia; Il cimitero che mai in occasione della Santa Pasqua aveva conosciuto uno stato di degrado e di incuria come adesso: la potatura invernale degli alberi non è stata effettuata, le fontane della villa spente da tempo con i motori bruciati perche nessuno più reintegra l’acqua necessaria che permetteva il loro funzionamento; Il verde nelle aiuole delle scuole che nasconde insidie di animali, topi serpenti e zecche che con l’approssimarsi della primavera possono rappresentare insidie per i bambini”. Nonostante alcuni di questi disservizi fossero noti ben prima della fine dell’amministrazione di Biagio Di Muro, secondo l’ex consigliere la responsabilità della situazione è da attribuire unicamente ad altri: “Insomma la lista sarebbe lunghissima e di tutto questo non si può neanche incolpare il sindaco Di Muro che per quattro anni ha fatto da parafulmine all’inefficienza degli uffici comunali preposti alla risoluzione dei sopra riportati problemi. A questo punto ci poniamo una domanda, se i cittadini hanno il dovere di pagare le tasse perché non gli viene riconosciuto il corrispondente diritto di ricevere i servizi che con quelle tasse versate dovrebbero loro essere garantiti? Non finiremo mai di ringraziare quei consiglieri che tradendo non solo il sindaco Di Muro, ma soprattutto quei cittadini che a loro avevano affidato la propria fiducia, sono stati la maggiore causa di tutto questo. Vale la pena di citare i loro nomi, ma solo per ricordare a coloro ai quali si apprestano a chiedere il proprio voto nelle imminenti elezioni, di riflettere bene. Il loro operato piuttosto che essere rivolto a difendere gli interessi della comunità sembra avere avuto come fine quello di un interesse personale per cercare di riposizionarsi su un carro elettorale, quello dell’avvocato Mirra, che stoltamente ritenevano vincente ma che anche a causa della loro presenza, fa acqua da tutte le parti. Si tratta degli ex consiglieri Alabiso, Barbato, De Lucia, Feola e Simone. Se la loro imperizia avesse causato solo degrado, il danno sarebbe stato sopportabile. Ma andassero a spiegare alle 13 famiglie dei lavoratori del “verde pubblico” perche sono costretti a stare a casa con una città ridotta cosi male… Infine mi permetto di formulare un invito a riflettere al dottor Campanaro: per la sospensione da circa 2 mesi del servizio del “verde pubblico” quanto si è risparmiato? Probabilmente circa 35.000 euro al mese, ma ne vale la pena signor commissario? La città sta pagando molto di più dal punto di vista sociale e del degrado”.

Pubblicato il 18-03-2016

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