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SAN LEUCIO, il Belvedere ferito dall’incuria (foto e video)

CASERTA (Marco Alfieri). Quando si parla di beni culturali a Caserta si parla certamente di Reggia. La città può però contare su altri due beni patrimonio dell’umanità: Acquedotto Carolino e Complesso monumentale di San Leucio. Insieme a Caserta Vecchia, questi luoghi rappresentano una sterminata ricchezza turistica e culturale che meriterebbe valorizzazione e cura costante, sopratutto in un momento storico in cui il turismo può diventare viatico di nuovo sviluppo e contrastare la  desertificazione industriale e gli alti tassi di disoccupazione.

Casertani e turisti che si apprestano a visitare il Complesso di San Leucio potrebbero trovarsi davanti a visioni poco piacevoli quando, superato il cancello pedonale che si staglia alla base del complesso, noteranno lo stato di fatiscenza nel quale versa l’Atrio inferiore, il cortile alla base delle due scalinate che portano alla terrazza antistante la chiesa del borgo storico un tempo sede di una avanzatissima comunità operaia.

Muri scrostati, vetri rotti, scritte vandaliche, porte divelte, suppellettili varie, immondizie e rifiuti di ogni genere caratterizzano i locali che vi si affacciano.

Locali aperti senza alcuna recinzione che ne impedisca la frequentazione e la messa in sicurezza, come testimoniano le molte scritte lasciate sul muro nel corso del tempo.

Salite le scale, anch’esse caratterizzate da scritte su muri e gradini, si nota come i grandi prati ai lati dello scalone reale, i terrazzamenti che un tempo ospitavano le vigne borboniche, sono lasciati a se stessi. I lavori iniziati per sistemare i vialetti, le scale e le aiuole sono fermi da tempo.

Ironicamente, lì di fianco al cancello e ai cartelli che indicano gli orari di apertura, è possibile trovare un grande avviso di inizio lavori: 25 gennaio 2010, fine prevista entro 740 giorni. Anziché due, di anni ne sono passati quasi otto.

È bene ricordare che la Reggia di Caserta dipende direttamente dal Ministero dei Beni Culturali, mentre il Complesso di San Leucio rientra tra le competenze dell’amministrazione comunale. Che infatti ha molto investito sulla struttura museale e sul corpo principale del complesso.

Pare che qualcosa stia per muoversi anche per le altre aree: qualche mese fa il comune di Caserta ha pubblicato un avviso esplorativo per manifestazione di interesse finalizzata all’affidamento per la concessione e il ripristino di quelli che furono i vigneti della Torretta e del Pomarello, e dei locali annessi allo scalone “da destinare alla commercializzazione di prodotti tipici del territorio casertano”.

Si prevede, infatti, la concessione degli antichi vigneti e dei locali a un canone contenuto in cambio della sistemazione e ristrutturazione delle aree interessate. I vigneti dovranno obbligatoriamente ospitare colture autoctone.

La procedura si è conclusa lo scorso 21 settembre. Non sappiamo se e quando partirà la concessione, certo è che in tempi di tagli agli enti locali, l’investimento privato sembra essere l’unica strada rimasta alle amministrazioni locali per far fronte a spese ingenti come quella di cura dei beni artistici.

 

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Pubblicato il 16-11-2017

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