CASERTA (marco alfieri). Decidere di diventare madri in Italia è sempre più difficile: situazione socio-economica, disoccupazione femminile e discriminazioni di genere sul mercato del lavoro, mancanza di servizi pubblici relativi all’assistenza di bambini e madri tendono a spostare sempre più avanti l’età della prima maternità (31 anni) e a ridurre in generale il tasso di natalità. Secondo un rapporto di Save the Children (L’Ong nata nel 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantirgli un futuro), però, la situazione è particolarmente difficile in Campania, regione che si attesta all’ultimo posto in Italia come “Mother Friendly”: è il posto in cui è più difficile essere madri.
I dati contenuti nel rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia” evidenziano anche in questo ambito i sempre più grandi squilibri tra regioni del nord e del sud, caratterizzate da un endemica carenza di servizi e di sostegno alla maternità.
Al primo posto, come da tempo, le province autonome di Bolzano e Trento seguite da Valle D’Aosta (3° posto), Emilia-Romagna (4°), Friuli-Venezia Giulia (5°) e Piemonte (6°).
Con la Campania che – appunto – perde due posizioni rispetto all’ultimo report, agli ultimi posti Calabria, Puglia e Basilicata.
Su 21 posizioni, inoltre, la Campania occupa il 16esimo posto nell’area della cura, il 20esimo in quello della occupazione femminile, al 18esimo in quella dei servizi dedicati.
Save the Children non manca di evidenziare come ” manchino dei miglioramenti strutturali, soprattutto al Sud, dove il carico di cura grava ancora troppo sulle spalle delle donne e dove l’occupazione femminile è ai minimi storici. ” e come pur collocandosi l’Italia “nella fascia dei paesi più avanzata al mondo per quanto riguarda l’assistenza sanitaria alla maternità (…) strettamente sanitario, si registrano sensibili differenze territoriali”.